CAMMINARE NELLA STORIA

CAMMINARE NELLA STORIA

Escursioni e itinerari tra sentieri e luoghi della Grande Guerra L’ Altopiano di Asiago è sinonimo di natura, di silenzi e di aria pulita! Questi sono luoghi carichi di storia, è sempre emozionante attraversarli e camminare tra queste montagne e tra questi sentieri. Basta essere attrezzati al punto giusto, e soprattutto lascia- tevi guidare dalle guide di Asiago, professionisti esperti e capaci.
FUORI DAI SOLITI SENTIERI… L’Altopiano di Asiago è grande, immenso… ci sono luoghi meno conosciuti che vale la pena di vedere! Cosa fare allora? Il nostro suggerimento è quello di affidarsi ad una guida professionista del territorio… che potrà condurvi in sicurezza alla scoperta dell’affascinante territorio altopianese! Un consiglio importante è quello di scegliere l’orariO giusto: l’alba o il tramonto hanno un fascino indescrivibile a parole: le luci, i suoni, i colori, gli incontri coi selvatici… davvero una montagna di emozioni! Un giro facile, adatto a tutti ma che pochissimi scelgono è quello della Val di Barco e Prà delle Pozze per raggiungere la Granatiera del Cengio: uno dei luoghi resi famosi dalla Grande Guerra, in particolare grazie al sacrificio dei Granatieri di Sardegna nella primavera del 1916. Parcheggiando tra Malga Roccolo ed il Passo della Sgreva poco distanti da Treschè Conca, ci sono numerosi sentieri, tutti rigorosamente non segnalati, che passando per prati, pascoli e boschi, regalano scorci di una bellezza sconfinata con vista sulla Laguna Veneta. Con cartina alla mano e buon senso è facile intuire la via da seguire, per il ritorno possiamo individuare un percorso che parte dal Piazzale dei Granatieri oppure dal Piazzale del Principe di Piemonte: poco cambia. Niente paura! Impossibile perdersi… l’unico pericolo è fare qualche chilometro in più: tanta salute per il corpo e per la mente. Buoni passi!
Contributo di Massimiliano Gnesotto, www.AsiagoGuide.com
ALLA SCOPERTA DI “SUA MAESTÀ” CIMA PORTULE Un itinerario tutto da scoprire passo dopo passo, che si sviluppa sul settore settentrionale dell’Altopiano dei Sette Comuni, la meta è irrinunciabile, “Sua Maestà” Cima Portule, una delle vette più alte di tutte le Prealpi vicentine, ad oltre 2000 metri di quota. Solo per gli amanti dell’alta montagna. Un itinerario, che per la sua importanza è stato inserito su proposta dell’Associazione Guide Altopiano di Asiago, all’interno del progetto “Vaia & Grande Guerra”, l’iniziativa finanziata nell’ambito dell’Accordo tra Presidenza del Consiglio dei Ministri e Regione del Veneto. Tra le zone maggiormente compite dell’Altopiano e del Veneto, c’è la Val d’Assa; ai piedi del monte Portule, da sempre crocevia di passaggio e luogo storico, caro all’Associazione Museo Siben Alte Komoine di Camporovere.
L’ITINERARIO PER ESCURSIONISTI ALLENATI Partenza nei pressi di malga Larici, si segue la strada militare sterrata “Erzherzog Eugen Straße”, costruita nella primavera del 1916 dai soldati del III Corpo d’Armata austriaco. Dopo un paio di tornanti, l’arteria si sviluppa con lievi pendenze tagliando a mezza costa il versante occidentale del Monte Portule. Poco dopo aver superato una curva, dove si trovano una sorgente e un vicino baito, si imbocca a sinistra il sentiero CAI n. 826 che sale il versante in direzione del monte Erba e Porta Renzola (1949 metri slm). Proprio in questo tratto si cammina lungo un versante che è stato colpito da un incendio, superato il bosco, (dove il Pino mugo è protagonista), il sentiero sale in maniera più ripida. Lungo tutta la salita il panorama si apre da un lato verso la Valsugana e la Catena del Lagorai, dall’altro sulla valle dell’Assa, il crinale segna il confine tra Veneto e Trentino.
Si arriva poi sulla sommità del monte, prima tappa cima Kempel (all’origine del nome in codice “operazione K”, gli scontri propedeutici alla battaglia del monte Ortigara) per arrivare alla crocedivettadelPortule(2308metrislm). Dal- la vetta è possibile ammirare tutto l’acrocoro sommitale dei Sette Comuni, comprese cime famose come il monte Ortigara. Si prosegue, dopo una sosta, verso sud camminando verso il sentiero che conduce presso la località di Bocchetta Portule, con le ex cannoniere italiane, scavate nella roccia, trasformate dai soldati della duplice monarchia in cisterne di raccolta idrica e d’arrivo di una ulteriore linea di teleferica. Il rientro avviene lungo la Eugen Straße, ripercorrendo nell’ultima parte il tracciato percorso all’andata e che domina la sottostante val d’Assa. Distanza 17 chilometri (andata e ritorno), dislivello 700 metri, tempo necessario 7 ore.
Contributo di Filippo Menegatti www.guidealtopiano.it
   
0 0 431 12 agosto, 2022 BENESSERE, SPORT, TEMPO LIBERO agosto 12, 2022

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