IL GIRO PREMIA ASIAGO

IL GIRO PREMIA ASIAGO

Cento candeline fa il Giro d’Italia prendeva il via per la prima volta. Il filo rosa partì dal Rondò Loreto di Milano alle 2.53 di mattina, era il 13 maggio 1909. A vincere quel giro dopo otto tappe fu Luigi Ganna, primo di 127 corridori. Uno che faceva circa 100 km in bici tutti i giorni per andare a lavorare in un campo edile e nel tempo libero partecipava pure a gare dilettantistiche, dove fu notato prima e convinto poi a diventare, o a rendersi conto di essere sempre stato, un corridore. Vinse in sella a una bicicletta del team Atala, con un solo rapporto e i cerchioni in legno. All’arrivo riuscì a dire solamente (in varesotto) che “gli bruciava tanto il di dietro”, come se vincere il primo Giro non gli fosse valso di per sé un posto nella storia. Tutto questo accadeva un’era fa. Da allora tutto è cambiato, tranne la passione per la bici. Perché è la storia del nostro paese che sembra andare in bicicletta, senza più maglioni di lana e scarponcini, senza più gli spari del dopo guerra, senza Coppi, Bartali e Pantani. Per amore quindi si è voluto riportare la più importante competizione ciclistica del nostro paese ad Asiago, grazie soprattutto all’impegno della Regione Veneto che ha finanziato la tappa stanziando circa 250 mila euro. Impegno profuso anche in occasione di un altro centenario che riguarda nello specifico l’Altopiano: la Grande Guerra.

(ph: UMB-O/Shutterstock.com)

0 0 1813 22 maggio, 2017 ZOOM maggio 22, 2017

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