Mario Rigoni Stern guardava dalla finestra le sue piante, l’Arboreto salvatico che aveva piantato fuori dalla sua casa, sempre stato fonte di ispirazione per i suoi libri. Perché agli alberi sono legati a miti e leggende, perché immergersi nei profumi, nei colori, nell’ombra degli alberi, ‘salvifica’ l’uomo. Dal larice “albero cosmico lungo il quale scendono il sole e la luna”, alla quercia “con la sua forza araldica”, al faggio “albero felice agli dei”, il parco Brigata Regina, conosciuto con il nome Millepini, riprende vita e lo fa con la piantumazione di nuovi alberi provenienti da svariate parti del mondo. Nell’anno dell’anniversario della nascita del celebre scrittore asiaghese, arriva l’omaggio della sua città con il compimento del progetto di rigenerazione del polmone verde di Asiago, che rivive, dopo la tempesta Vaia, con la realizzazione del famoso “Arboreto salvatico”.
“L’Arboreto Salvatico di Mario Rigoni Stern” il libro scritto dal celebre Mario Rigoni Stern pubblicato da Einaudi Rigoni Stern sceglie venti alberi a lui particolarmente cari e li «racconta», dandone le caratteristiche botaniche e ambientali, illustrandone la storia e le ricchezze, spiegando gli influssi che hanno avuto nella cultura popolare e nella letteratura, e animando il suo arboreto con le proprie esperienze di uomo di montagna, i ricordi, la nostalgia di «quando gli uomini vivevano con la natura».
«L’intera area non è un bosco, ma un parco, con zone d’ombra e con aree aperte prative», come ha voluto sottolineare l’architetto paesaggista Chiara Stefani, delegata al verde e presidente del Consiglio comunale della Città di Asiago, «perché il “Millepini” è diventato la cornice per ricreare in tutta la sua bellezza anche “l’Arboreto salvatico, le piante così amate da Rigoni Stern». Attorno allo storico viale del Brigata Regina che conduce dal monumento alla Vittoria Alata fino alla ex stazione ferroviaria di Asiago sono stati posizionati gli alberi, in totale 64, tra i quali 18 sono autoctoni, mentre tutti gli altri provengono da areali di montagna di tutto il mondo, dall’Himalaya, dal Giappone, dalla Patagonia, dalla Cina, dalla Cordigliera delle Ande, “alberi curiosi da conoscere e da vedere”. Ci sono abeti, larici, frassini bianchi, tigli, abeti del Colorado, i pini del Cile, peri cinesi e una sequoia. E non mancano nel viale centrale due filari di abeti argentati. Tut- ti segnalati con un cartellino botanico.
Sono 18 le specie di piante autoctone che formano l’arboreto, posizionate di fronte al Palazzo del Turismo Millepini, dove è custodito, tra l’altro, l’archivio storico del celebre scrittore (donato dalla famiglia Rigoni Stern) ad Asiago. Ogni albero è indicato da un leggìo a forma di libro aperto con testi e disegni che illustrano la pianta e le sue caratteristiche, con le parole di Mario Rigoni Stern, con una comunicazione adatta sia agli adulti che ai più piccoli. E per gli amanti della lettura, ci sarà anche una panchina con casetta in miniatura per sfogliare e leggere i libri di Rigoni Stern. «Vedere il parco che rinasce in tutta la sua bellezza, è per noi motivo di orgoglio, un importante progetto anche per il significato che abbiamo voluto attribuire. Il Millepini è un parco da vivere, da tutti, famiglie, bambini, giovani e anziani» ha dichiarato Stefani.