• GIULIA GIANESINI
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GIULIA GIANESINI

“HO VISTO TANTI POSTI NEL MONDO MA CASA MIA RESTERÀ SEMPRE QUI”
Giulia Gianesini, sciatrice azzurra, con radici ben piantate nell’Altopiano, ci racconta della sua voglia di ripartire dopo un anno difficile.
La vita è uno slalom continuo, una lunga pista ad ostacoli, fatta di discese e risalite. Quale altro sport può offrire tante metafore così adatte a raccontare le fatiche quotidiane, gli alti e bassi della vita di tutti i giorni? 
Per Giulia Gianesini gli ostacoli sono stati anche più del solito in questo ultimo anno e mezzo. La campionessa asiaghese di sci alpino, specialista nello slalom gigante, proprio in un momento in cui la sua carriera sembrava lanciata verso grandi traguardi, ha dovuto rinunciare per un anno alle gare a causa di una caduta che le ha creato fastidiose conseguenze fisiche, ora per fortuna del tutto superate. Come se non bastasse la sfortuna si è accanita su di lei ancora più crudelmente quando le ha portato via il papà Gastone, venuto a mancare all’inizio di quest’anno. Ma Giulia si è saputa rialzare in fretta ed ora, dopo un’estate di allenamenti intensi e dopo i primi appuntamenti di Coppa del Mondo a Soelden e a St. Moritz, si prepara ad affrontare le prossime sfide. Con grande concretezza e piedi (e sci) ben piantati per terra, pensando solo ad una gara per volta, a ritrovare al 100% la sua forma, senza porsi traguardi troppo lontani. Ma le Olimpiadi invernali di Sochi a febbraio 2014 sono davvero così lontane?
“Ogni gara sarà un obiettivo singolo” ci dice Giulia, che raggiungiamo al telefono durante una sessione di allenamento con il gruppo sportivo delle Fiamme Oro della Polizia di Stato a Solda. “Per arrivare a Sochi bisognerà fare risultati, e risultati pesanti. Devo guardare al percorso che ho davanti passo per passo”.
Giulia è nata ad Asiago 29 anni fa e vive da sempre a Gallio. Inizia a sciare a 5 anni e il suo primo insegnante è il padre di Fabrizio Tescari, altro grande slalomista asiaghese che negli anni ’90 si era fatto notare vincendo una gara di Coppa del Mondo al Sestriere.
“Gli insegnanti hanno notato che avevo grinta, così mi sono iscritta allo sci club, prima per gioco ma poi sono arrivati i risultati”. Una vera e propria tradizione sciistica in famiglia non c’è, ma papà Gastone le trasmette la passione per questo sport che scorre nelle vene di tutti quelli che nascono e vivono tra le montagne. Cresciuta nelle fila dell’Unione Sportiva Asiago, inizia a partecipare a gare internazionali FIS nel 1999. Esordisce in Coppa Europa nel 2003 mentre la prima gara in Coppa del Mondo è il gigante di Semmering nel 2004. Nel 2009 vanta un titolo tricolore conquistato agli assoluti. Nella stagione 2008/09 riesce a giungere terza nella classifica di gigante in Coppa Europa, piazzamento che le consente di partecipare a tutte le gare di questa specialità nella Coppa del Mondo 2010. Del 2010 sono i primi due piazzamenti tra le prime dieci in gare di Coppa: prima un nono posto nel gigante di Cortina d’Ampezzo, poi un decimo in quello disputato durante le finali di Garmisch-Partenkirchen. Stagione molto sfortunata per lei, invece, quella 2012/2013, in cui ha dovuto sospendere l’attività a causa di quella maledetta caduta ad agosto, nel corso della preparazione estiva in Argentina, in cui ha riportato un trauma cranico. “La caduta mi ha causato piccoli problemi di percezione nella vista, cose che nella vita di tutti i giorni non creano fastidi ma che nello sport agonistico possono diventare un problema più serio. Ci voleva tempo, non aveva senso rientrare prima di essere al 100%”.
Così Giulia ha ricominciato ad allenarsi quest’estate con grinta ed entusiasmo per affrontare nel migliore dei modi il suo ritorno all’agonismo, con l’obiettivo di staccare un biglietto per Sochi. Nel frattempo il lavoro è intensissimo. Quella dell’atleta professionista è una vita che la porta lontano da casa per la maggior parte dell’anno: ma il legame con Gallio, Asiago e l’Altopiano rimane saldissimo. “Qui ho la famiglia e le mie amicizie” dice Giulia. “Alcune conoscenze le puoi perdere, certo, soprattutto quando a 14-15 anni i tuoi coetanei si frequentano tutti i giorni ed escono insieme mentre tu sei già in giro per gare e allenamenti. Ma gli amici veri, quelli importanti, sono rimasti. Gallio è casa mia, è importante poter tornare e stare in famiglia senza sentire le pressioni. E poi” aggiunge, “quando qualcuno mi chiede se, con tutti i posti del mondo che vedo, non avrei voglia di andare a vivere da qualche altra parte io rispondo sempre che no, non andrei mai via!”.
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