• SE LA POP ART SI VESTE DI TRICOLORE

SE LA POP ART SI VESTE DI TRICOLORE

Dal 13 luglio i grandi artisti del gruppo di “Piazza del Popolo” in mostra al Museo Le Carceri
Se è indubbio che il fenomeno Pop ha un Dna anglo-americano - nasce, cioè, per esprimere il boom dell'american life, per poi essere recepito dai parenti inglesi della Swinging London - in Italia sbarca come un'ondata carica di nuove suggestioni.
L’anno del contagio è il 1964. La Biennale di Venezia quell’anno viene vinta da Robert Rauschenberg mentre il Padiglione Italia presenta tanti giovani sperimentatori, alla ricerca di una nuova figurazione pittorica. Una Biennale libera, dove non ci sono scuole ma sperimentazioni, nuove immagini, nuovi obiettivi.
Questo il punto di partenza di “POP ART: Italia 1964 – 2014”, mostra che vuol rendere omaggio ai 50 anni della Pop Art attraverso oltre 60 opere di alcuni tra i protagonisti indiscussi di quegli anni come Mario Schifano, Renato Mambor, Tano Festa, Concetto Pozzati, Mimmo Rotella, Franco Angeli, Giosetta Fioroni, fino ad arrivare alla Neo Pop con le opere di Marco Lodola e moltissimi altri. La mostra, organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Asiago e da MV Eventi di Lonigo, è ospitata nelle suggestive sale del Museo “Le Carceri” di Asiago dal 13 luglio al 31 agosto 2014.
“Dopo il grande successo di pubblico e di critica per la mostra su Andy Warhol dello scorso anno torniamo in questa estate 2014 con un viaggio emozionante attraverso l’espressione e la sperimentazione italiana” afferma l’Assessore al Turismo e alla cultura Chiara Stefani “Una nuova mostra resa viva ed entusiasmante anche da serate in musica a tema e incontri di conoscenza artistica”.
La mostra focalizza l’attenzione su quella che fu chiamata la Scuola di Piazza del Popolo. Nel periodo 1960-’63 si riunivano infatti presso il Bar Rosati, uno dei locali più frequentati della Capitale, alcuni giovani pittori tra cui Schifano, Festa, Angeli, Rotella e Giosetta Fioroni, ognuno dei quali seguiva un personale cammino intellettuale e figurativo. 
Nelle tele di questi artisti entravano oggetti presi in prestito dalla strada, dai cartelloni pubblicitari, suggestioni provenienti dai mezzi di comunicazione di massa, dalla politica, dalla moda, dalla civiltà dei consumi. Un gruppo di artisti privi di una ideologia condivisa, che cercavano una propria espressione lasciandosi ispirare, ma spesso anche smarcandosi dalla Pop Art che dall’America invadeva l’Europa. La Roma degli anni ’50 e ’60 diventava così, grazie a questa effervescente attività artistica, una città in grado di far concorrenza a New York o Parigi.
La mostra presente ad Asiago vuole dunque celebrare il mezzo secolo della nascita di un movimento artistico che ha saputo rinnovare non solo il linguaggio, ma anche la visione del mondo di intere generazioni. La tipologia delle opere esposte si alterna a seconda delle principali tecniche adottate all’interno del movimento, dagli smalti acrilici di Schifano al legno di Ceroli, dal decollage di Rotella agli smalti argentati di Giosetta Fioroni, fino alle composizioni in tecnica mista di Pozzati e di altri artisti esposti. Le opere sono inoltre inserite in un percorso espositivo arricchito da video, gigantografie degli artisti e un approfondito apparato didascalico con biografie e cenni critici.
La mostra resterà aperta con i seguenti orari: dal lunedì al sabato 10.00 – 12.30 e dalle 15.30 alle 19.00 / domenica e festivi dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 20.00. Costo del biglietto: €5.00 per l’intero, €3.00 per il ridotto.
0 0 2164 02 agosto, 2014 ARTE agosto 2, 2014

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