• L’ ECOMUSEO DELLA GRANDE GUERRA: STORIA, MEMORIA, NATURA.

L’ ECOMUSEO DELLA GRANDE GUERRA: STORIA, MEMORIA, NATURA.

Corrono cent’anni dall’estate che segnò l'inizio del più grande conflitto mai visto. 
Grazie all’Ecomuseo della Grande Guerra l’Altopiano di Asiago si propone nel panorama nazionale e non solo come luogo d’elezione per accostarsi alla memoria tangibile dell’evento.
Dal primo colpo di cannone del 24 Maggio 1915, sparato proprio dal Forte Verena, fino all’armistizio del Novembre 1918, in Altopiano si scontrarono ininterrottamente i soldati di 22 nazioni.
Oggi questo territorio custodisce un tessuto di forme e di opere ancora straordinariamente leggibili, riscoperte e valorizzate in anni recenti grazie al progetto dell’Ecomuseo della Grande Guerra delle Prealpi Vicentine che le ha riconsegnate in tutta la loro ricchezza storica e simbolica a visitatori, turisti ed appassionati d’ogni età e provenienza.
Un lavoro di recupero di proporzioni e importanza straordinarie, reso possibile da una proposta di legge – poi tradotta nella legge nazionale n. 78 del 2001 – che vide la Spettabile Reggenza dei Sette Comuni come principale promotore e l’onorevole Flavio Rodeghiero come primo firmatario. Oltre sette anni di appassionato ed attento lavoro – portati avanti con non poche difficoltà, anche in considerazione della particolarità dei luoghi di lavoro, spesso situati a quote oltre i 2000 metri e con clima rigido -  coordinato da quattro Comunità Montane con la Provincia di Vicenza e la preziosa attività di indirizzo della Soprintendenza ai Beni Ambientali di Verona hanno consegnato una dote preziosa: la possibilità di immergersi nei luoghi che furono teatro di tragiche ed epiche battaglie e nei luoghi della vita quotidiana dei soldati che da tanti Paesi del mondo raggiunsero queste montagne, in condizioni di tutta sicurezza, con percorsi ben segnalati e supportati da tabelle informative ricche di informazioni di contesto.
Le eredità dell’evento bellico oggi visitabili sono numerosissime: forti, trincee, camminamenti, caverne, postazioni di mitragliatrici e cannoni, acquedotti, teleferiche, strade, baraccamenti, cippi, cimiteri di guerra e monumenti… i connotati della storia hanno segnato indelebilmente il territorio sino a diventarne parte integrante.
Sottratti alle condizioni di degrado e di mascheramento in cui in passato talvolta versavano, questi manufatti sono stati finemente recuperati per essere resi più leggibili e fruibili e quindi messi a sistema nell’Ecomuseo della Grande Guerra delle Prealpi Vicentine. Un immenso museo a cielo aperto di grande impatto emotivo che consta di 19 siti localizzati nello scenario montano e pedemontano compreso tra la vallata dell’Agno e quella del Brenta. Si va dal campo di battaglia dell’Ortigara alla mulattiera di arroccamento del Monte Cengio, dalla Hexenkessel del Cimone al complesso sistema di gallerie del Pasubio, dalle linee difensive dell’Alpe di Campogrosso alle fortificazioni italiane.
Per i meno esperti, un buon punto di partenza per accostarsi ai tanti possibili itinerari e raccogliere informazioni utili può essere il Centro Multimediale di Informazione sulla Grande Guerra presso il Palazzo del Turismo Millepini. 
Proprio per favorire la più ampia divulgazione tra il pubblico delle escursioni che si possono programmare, la Comunità montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni ha realizzato una collana di mini-pubblicazioni monografiche dedicate ai principali siti dell’Ecomuseo, che saranno distribuite quest’estate presso gli uffici di informazione turistica e tutti i comuni interessati dal progetto.
www.ecomuseograndeguerra.it/  
Un omaggio a Vittorio Corà
E’ doveroso ricordare, in questa sede, una persona che al progetto dell’Ecomuseo della Grande Guerra ha dedicato tanto tempo della sua vita e la cui tragica morte ha lasciato sgomenta tutta la comunità e le persone che lo conoscevano. L’architetto Vittorio Corà scomparso lo scorso 6 luglio a causa di un incidente avvenuto mentre stava percorrendo un sentiero nella zona della Valdassa, era una persona nota ed apprezzata nel mondo della cultura e tra gli appassionati di storia e di montagna, in Altopiano e non solo. Per un decennio Corà è stato coordinatore del progetto di ripristino dei manufatti della Grande Guerra nelle Prealpi Vicentine, con un apporto competente ed appassionato che è andato ben oltre il semplice impegno professionale.
Punto di riferimento sulla Grande Guerra, sua grande passione assieme alla cartografia, Corà ha collaborato con scrittori storici come Mario Isnenghi, Paolo Pozzato e Ruggero Dal Molin. È stato anche coautore di guide dell´Altopiano, non solo inerenti alla Guerra, ma anche dei sentieri Cai e di antiche vie.
1 0 3285 02 agosto, 2014 NOTE DI VIAGGIO agosto 2, 2014

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